Mauritius: dieci morti
per le inondazioni

Le piogge, violentissime, si sono concentrate sulla capitale. Allarme in Sicilia, dove c'è una folta comunità di mauriziani

Strade invase dal fango. Auto rovesciate. Fango ovunque. Una Pasqua nel segno del lutto. Nelle isole Mauritius le violente precipitazioni, giorni e giorni di acqua continua, hanno provocato dieci morti e diversi feriti. Senza contare i danni, la cui conta è in corso in queste ore. Secondo la polizia locale, il 30 marzo poche ore di pioggia torrenziale sono bastate per trasformare la capitale delle Mauritius, la vigilia di Pasqua, in una distesa d'acqua.
"Sono caduti 152 millimetri di pioggia in meno di un'ora e mezzo", ha fatto sapere il servizio meteorologico di Port Louis, quando per l'intero mese di marzo la media è di 220 millimetri. I corpi di sei vittime sono stati ritrovati in un tunnel pedonale, un altro è stato rinvenuto in un giardino e altri due in un parcheggio sotterraneo. Infine, un'altra persona è deceduta per un attacco di cuore durante l'inondazione.

In un primo momento si era temuto che potessero esserci anche turisti italiani coinvolti, dato che le isole sono meta frequente di tanti vacanzieri durante il periodo pasquale. Ma la Farnesina ha smentito l'ipotesi, confermando che non ci sono, e non ci sono stati, connazionali in pericolo nell'arcipelago.

Sono invece giorni di angoscia per le tante famiglie dei mauriziani che abitano in Sicilia, dove la comunità è presente in forze, con più di 3.500 persone. E' grande l'angoscia, anche se dai primi riscontri la situazione sembrerebbe tornare lentamente alla normalità. A Palermo è presente l'associazione Centro culturale mauriziano, presieduta da Engcatamy Takanadoo. I delegati hanno cercato ripetuti contatti con le isole, per fare da tramite fra i nuclei di mauriziani in Sicilia e i familiari isolati nella capitale. Il tesoriere del centro culturale, Seenarain Bhugoowan, ha detto: "Pensiamo di organizzare una raccolta di fondi da inviare alle Mauritius per sostenere le famiglie colpite dall'inondazione e per contribuire allo sforzo che il Paese dovrà sostenere per la ricostruzione. Attendiamo di sapere dai nostri connazionali a quale istituzione fare riferimento, se il governo o altri enti, e con l'aiuto di tutti speriamo di dare da Palermo un significativo aiuto".



red/wm