Terremoto in Asia: 353 morti e 1.381 feriti. "Massimo aiuto" dai talebani

Nonostante alcuni villaggi non siano ancora stati raggiunti dai soccorsi, sale ancora il numero delle vittime. Un bilancio che resta quindi provvisorio. Intanto i talebani assicurano il loro “completo aiuto”

E' salito ad almeno 353 morti il bilancio del forte terremoto di magnitudo 7,5 gradi che ieri ha fatto tremare Pakistan e Afghanistan. Le autorità di Islamabad hanno confermato 243 morti mentre il numero dei feriti è arrivato ad almeno 1.381 (secondo altre fonti i feriti sarebbero più di 2.100). In Afghanistan, secondo l'ultimo bilancio fornito dall'agenzia Pajhwok che cita le autorità locali, i morti accertati sono 110 e i feriti 446. La maggior parte delle vittime sono nella provincia pachistana di Khyber Pakhtunkhwa e in altre zone tribali nord-occidentali. Molti villaggi della catena dell'Hindu Kush non sono ancora stati raggiunti dai soccorsi.
Intanto i talebani dell'Emirato islamico dell'Afghanistan hanno chiesto alle Ong di non limitarsi nell'assistenza alle persone colpite dal terremoto e hanno assicurato il "massimo aiuto". Ai mujahideen delle aree colpite “è stato ordinato di assicurare il loro completo aiuto alle vittime e di facilitare l'accesso alle organizzazioni di carità. Molte delle zone tribali al confine con il Pakistan - si legge in un comunicato ufficiale - sono controllate dai ribelli e ciò costituisce motivo di preoccupazione per i soccorritori”. Le province di Badakhshan - epicentro del sisma - Takhar, Baghlan e Ghazni sono considerate particolarmente pericolose per i frequenti attacchi portati dagli insorti alle forze di sicurezza afghane.

red/gt