Il ministro Giuliano Poletti (foto: ilgiornaledellaprotezionecivile.it)

"L'Italia che fa bene", presentato oggi a Lucca il manifesto alla presenza del ministro Poletti

Esiste davvero un'Italia che fa bene e che ogni giorno si impegna e lavora per per il bene comune, però non se ne parla, non fa notizia. Per darle voce, volontariato, media e politica hanno deciso di fare rete e di stilare un manifesto con i 10 principi fondanti di questo impegno

"Quello di oggi è sicuramente uno degli incontri più significativi del Festival del Volontariato, perchè oggi qui si presenta il manifesto de "L'Italia che fa bene", il percorso iniziato a Roma qualche settimana fa e che vede protagonisti volontariato, giornalisti e politica uniti nell'impegno di rappresentare e dare voce anche al volto migliore del paese". Così Edoardo Patriarca, Presidente del Centro nazionale per il Volontariato, che questa mattina ha introdotto l'incontro di apertura della quarta giornata del Festival del Volontariato 2014. Il manifesto de "L'Italia che fa bene" è stato messo a punto dal centro Nazionale per il Volontariato, da TG1-Fa' la cosa giusta, dal Corriere della Sera e dal nostro giornale.
"L'Italia che abbiamo davanti - ha proseguito il Edo Patriarca -  non deve per forza essere peggiore perchè attanagliata dalla crisi, anzi bisogna fare in modo che sia migliore, e il nostro ruolo oggi qui è quello di serrare i ranghi, tessere le fila, stare insieme e supportarci a vicenda per rendere visibile ogni realtà che abbia voglia di fare bene".
Il presidente poi ha sottolinato significati diversi, che travalicano l'accezione consueta, per le parole "ascolto" intesa  come l'abitudine e la capacità di carpire anche i piccoli semi che portano speranza  e "comunicare" intesa come un modo di incontrarsi, di costruire comunità, di trasmettere reciprocità e amicizia.  Patriarca infine ha concluso esortando questo 'cantiere ' non solo a rimanere aperto anche dopo il festival, ma a rafforzarsi e a diventare un'occasione di reciproco aiuto, sviluppo e interazione.
Ed è spettato a Gianluca Testa, direttore di VolontariatOggi.it,  coordinatore del Festival e moderatore dell'incontro il compito di illustrare le 10 parole chiave del manifesto de "L'Italia che fa bene":  responsabilità, cura, rispetto, educazione, integrazione, vigilanza, comunicazione, condivisione, bellezza e bene comune.

Sulla bellezza, concetto che include la cultura ma che potrebbe a prima vista sembrare poco pertinente, si è focalizzato il vivace intervento di  Giovanna Rossiello, giornalista di "Tg1 Fa' la cosa giusta": "A Lucca, splendida città che ospita il festival, urbanistica e  umanità vanno insieme. E' un esempio lampante di come la città, con la bellezza che offre, si prende cura dei suoi abitanti. Il brutto lo vediamo tutti, tutti i giorni. Ma esiste anche un mondo no-profit che lavora sporcandosi le mani e con fatica. Fa molto parlare, ad esempio, l'anziano che uccide la moglie malata, non si parla invece del  "silver co-housing" un sistema di reciproco supporto messo in atto da persone anziane in difficoltà, oppure dell'iniziativa rivolta ai ragazzi malati di cancro che fanno musica per combattere la malatti".

Sempre in tema di dare voce alla non trascurabile mole di cose buone e positive che caratterizzano il nostro Paese, il festival del Volontariato sarà  l'occasione ufficiale per lanciare,  questa sera alle 18 alla presenza del premier Renzi, il nuovo canale "Corriere Sociale", di Corriere.it, interamente dedicato al terzo settore. "La sperimentazione è partita del Sud - spiega  Natascia Festa, giornalista del Corriere del Mezzogiorno - con la decisione del Direttore Antonio Polito di dedicare una pagina alle 'buone notizie'. Inizialmente non è stato facile far passare la buona notizia piuttosto che il cinismo, ma una volta partiti è andata benissimo".

"L'italia che fa bene fa bene principalmente a se stessa - ha affermato Luca Calzolari, direttore del nostro giornale -  e le dieci parole del manifesto devono declinarsi in azioni concrete: è questo il patto che parte oggi da qui e che va, per dirla in gergo, spammato il più possibile. E qui insisto, approfittando della presenza del Ministro del Lavoro, su quello che per me è un chiodo fisso: il volontariato deve essere valorizzato nei luoghi di lavoro, sia per la sia capacità di reagire alle emergenze sia per il valore aggiunto che porta con sè in quanto attore di buone prassi".

"Ho iniziato a lavorare a  6 anni e per cui posso dire di conoscerlo bene il mondo del lavoro  - ha raccontato il  ministro del lavoro Giuliano Poletti, intervenuto in conclusione di incotro  - Ho ascoltato quanto avete detto fino ad ora e mi ha fatto molti piacere. Dobbiamo imparare a rappresentare bene tutte le facce della realtà. Non dobbiamo chiuderci al fare,  lasciando che il timore per tutte le possibili conseguenze delle nostre decisioni ci impedisca di agire, dobbiamo imparare a prenderci il rischio di quello che vogliamo fare. Quando diciamo che essere a casa senza lavoro è una condanna intendiamo dire che ognuno deve avere un obiettivo che lo fa alzare dal letto alla mattina, indipendentemente dal fatto che sia occupato. Dividere il mondo solo fra chi ha lavoro e chi non ce l'ha è riduttivo. Il volontariato è l'occasione che sta nel mezzo, un'opportunità per creare il futuro. Oggi questo governo  ha la bicicletta, ha la liberta di fare proposte innovative e ha la voglia di farle, abbiamo una opportunità unica che ci viene dal fatto di riconoscere un ruolo centrale alla persona e alla solidarietà.

E la presentazione del manifesto
"L'Italia che fa bene" è stata arricchita anche da un "momento musicale": Francesco Guasti, giovane cantante, ha presentato il video clip realizzato, per la prima volta, all'interno del carcere di Sollicciano; immagini che si srotolano sulle note della sua canzone  "Scintilla contro scintilla".


Patrizia Calzolari