LIFE GREEN4BLUE: riqualificare i canali per tutelare la biodiversità

Un progetto, cofinanziato dalla UE e attuato in 6 comuni emiliani, per ripristinare gli ambienti naturali dei canali artificiali riducendo il numero di specie aliene invasive e supportare la biodiversità di pianura

Coniato nel 1988 dall'entomologo americano Edward O.Wilson, il termine biodiversità (biodiversity, abbreviazione di biological diversity) indica la ricchezza di vita sulla terra: la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema.
Un patrimonio essenziale per la vita del pianeta, minacciato sempre più dall’inquinamento, dall’eccesso di nutrienti, dal sovrapascolo, dall’agricoltura intensiva, dal fuoco, dall’erosione del suolo, dalla desertificazione e dalla crisi climatica con conseguenze pesantissime sulla struttura e sul funzionamento degli ambienti e sulla vita delle persone, gli animali e le piante.



La perdita di biodiversità
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa il 60% delle specie protette e il 77% degli habitat è ritenuta in uno stato di conservazione non favorevole.
Negli ultimi decenni, anche la biodiversità italiana si è sensibilmente deteriorata. Uno studio dell’IUCN (Unione mondiale per la conservazione della Natura), ha rilevato che su 2.807 specie analizzate sono ben 596 quelle a rischio di estinzione.

Tra le cause che contribuiscono maggiormente alla degradazione degli habitat, riducendone il tasso di biodiversità e la capacità di fornire i tradizionali servizi ecosistemici, le principali sono:
• l’emergenza climatica,
• le trasformazioni del territorio,
• l’uso intensivo delle acque e del suolo,
• l’ inquinamento delle acque e del suolo
• la diffusione di specie faunistiche aliene (alloctone).

Per arrestare e invertire la perdita di biodiversità l’UE ha creato una rete europea di aree naturali denominata Rete Natura 2000 che, con i suoi oltre oltre 26 000 siti terrestri e marini, copre quasi un quinto del territorio dell’Unione e parti consistenti dei mari circostanti.
Natura 2000 è la più estesa rete coordinata di aree con un elevato valore in termini di biodiversità al mondo.



Le specie alloctone invasive

Le specie aliene sono organismi viventi animali o vegetali introdotti in habitat diversi da quelli di origine, a causa di mutamenti delle condizioni ambientali o per l’inserimento commerciale o accidentale da parte dell’uomo.
In Italia le specie aliene sono più di 3.000 e negli ultimi 30 anni hanno registrato un incremento del 96%.
Le conseguenze della loro presenza sono, da una parte, il consumo delle risorse destinate alle specie locali (autoctone), ovvero le specie che negli anni si sono co-evolute con un determinato habitat rispettandone le caratteristiche ed efficientandone l’impiego; dall’altra, la capacità di diventarne competitori letali, contribuendo alla riduzione del tasso di biodiversità dell’ecosistema ed esponendolo a situazioni di forte instabilità e squilibrio.

Il ruolo dei canali di bonifica nella conservazione della biodiversità
I canali di bonifica sono canali artificiali creati per il drenaggio delle acque piovane, delle esondazioni dei corsi d'acqua o del livello alto di falda freatica. Sono collegati tra loro in modo da costituire una rete di canali: attraversano il territorio convogliando le acque raccolte direttamente nel mare o nel fiume o, nel caso di zone depresse, in vasche di accumulo di idrovore per il successivo scarico finale in mare.

Nei territori molto urbanizzati o destinati prevalentemente all’uso agricolo, e quindi impoveriti delle componenti naturali, i canali artificiali contribuiscono in modo significativo alla conservazione della biodiversità, distribuendo acqua durante i periodi più siccitosi, offrendo rifugio a molteplici specie, e divenendo un importante elemento di supporto alla rete dei corridoi ecologici e di connessione diretta tra diverse aree naturali (ad esempio i siti Natura 2000).
Inoltre, costituiscono una delle principali opportunità di intervento per contrastare la progressione della crisi climatica e migliorare la biodiversità di pianura, che costituisce una delle aree a maggior pressione antropica.



Il progetto LIFE GREEN4BLUE
Per ripristinare e riqualificare gli ambienti naturali dei canali artificiali riducendo il numero di specie aliene invasive e supportando la biodiversità di pianura, sempre più a rischio è nato il progetto LIFE GREEN4BLUE

Co-finanziato dall'Unione Europea (Programma LIFE – Natura e Biodiversità) il progetto ha una durata di 6 anni (2019 –2025) e un budget complessivo di 2.414.299 euro  (di cui 1.327.303 euro da finanziamento europeo).

Partner del progetto sono:
- Consorzio della Bonifica Renana (coordinatore)
- Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Dipartimenti DISTAL e DIMEVET
- Legambiente Emilia-Romagna APS.

Le aree di intervento
Il progetto interessa una porzione di pianura emiliana sulla chiusura di bacino del sistema idrografico del Fiume Reno che ricade parzialmente nel comune di Argenta (FE) e nei comuni di Baricella, Budrio, Medicina, Minerbio e Molinella (BO).
In quest’ampia porzione di territorio (che conta 620 km di canali ed una superficie totale di 40.790, di cui il 21% compreso in 5 siti Rete Natura 2000) sono previste attività che interesseranno direttamente 6 canali, con lo sviluppo di corridoi ecologici e connessioni fra le aree umide della pianura su 60 km di essi, e la creazione di 14 siti di intervento selezionati per le loro caratteristiche specifiche e la loro posizione strategica.
L’area è collocata a nord-est del comprensorio gestito direttamente dal Consorzio della Bonifica Renana, e le attività interesseranno 10.000 mq di superficie.



Obiettivi e ambiti d’azione
Obiettivo di LIFE GREEN4BLUE è quello di ripristinare e riqualificare gli ambienti naturali dei canali artificiali riducendo il numero di specie aliene invasive (IAS) e supportando la biodiversità di pianura, sempre più a rischio, e la connessione fra le aree umide della Rete Natura 2000.

Per la riqualificazione dei canali artificiali si procederà con:
- creazione di 9 stepping stones, (piccole aree funzionali ad ospitare frammenti di habitat e sostenere la biodiversità),
- interventi di riqualificazione lungo le principali direttrici di connessione fra i siti di Rete Natura 2000,
- realizzazione di nuovi profili degli alvei dei canali e di pozze permanenti per l’insediamento di vegetazione acquatica,
- pianificazione e costruzione di un vivaio di piante per la conservazione ex-situ delle specie autoctone di pianura e la propagazione delle specie da introdurre nelle stepping stones,
- sperimentazione di nuove tecniche di sfalcio e di gestione della vegetazione riparia dei canali per garantire una migliore connettività ecologica e una migliore qualità dell’acqua.

Vivaio all'interno delle Valli di Argenta. Le 154 vasche per la coltivazione ex situ e la riproduzione delle piante erbacee autoctone formano l'acronimo del progetto

Per il controllo delle specie invasive LIFE GREEN4BLUE realizza attività di monitoraggio e controllo su due specie invasive particolarmente impattanti per l’ecosistema dei canali di bonifica:
- la nutria (Myocastor coypus), considerata una delle 10 specie aliene invasive con il maggiore impatto sui servizi ecosistemici) ,
- il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) introdotto in Italia nel 1973 e anch’essa incluso nella lista IUCN delle 100 peggiori specie aliene invasive.

Per la riduzione delle nutrie, sarà applicata una tecnica di sterilizzazione, mentre la diffusione del gambero rosso della Louisiana sarà contrastata naturalmente grazie ad alcune specie autoctone predatrici del gambero.



Un progetto partecipato: anche il cittadino protagonista
Fondamentale, per il raggiungimento degli obiettivi del progetto GREEN4BLUE è il coinvolgimento di tutti coloro che conoscono e vivono il territorio: dalle autorità preposte al controllo delle specie invasive, ai tecnici e operatori dei settori agricolo e faunistico, al mondo associativo, imprenditoriale e ai cittadini.

Il processo partecipativo che si avvale di quattro strumenti:
→ un forum tecnico: un tavolo di lavoro tra enti e portatori di interesse per l’elaborazione e la condivisione di un piano di gestione integrato del territorio e delle IAS
→ un forum di comunità: vero e proprio fulcro del processo partecipativo, momenti di condivisione duranti i quali i cittadini possono raccogliere e condividere informazioni sui temi del progetto, scambiare informazioni e conoscenza in merito ai contesti naturali locali, alle IAS e al loro controllo sul territorio.
→ la citizen science: grazie un’app gratuita e di facile utilizzo ( scaricabile da App Store o Google Play) i cittadini possono segnalare direttamente dal cellulare le nutrie e i gamberi rossi attraverso un servizio di geolocalizzazione. Le segnalazioni ricevute confluiranno in un database che renderà più rigorosa la stima della loro numerosità e più efficace l’attività di controllo degli habitat
→ le attività didattiche: docenti e studenti saranno coinvolti in un programma di incontri in aula e visite in ambiente sulle tematiche proprie del progetto. Alla protezione della biodiversità sarà anche dedicato un concorso tra scuole finalizzato a premiare le 3 migliori proposte di campagna comunicativa realizzate dai ragazzi.



"Arrivati a metà del nostro progetto - dichiara il project manager Andrea Morsolin - possiamo dirci soddisfatti, poiché i primi risultati delle azioni in campo iniziano ad essere visibili e ad avere un impatto reale sul territorio. Basta pensare che, grazie all’applicazione di nuove metodologie di sfalcio su 80 km di canali, il paesaggio appare arricchito dalla presenza di canneti, habitat importanti per la depurazione delle acque e per il supporto alla fauna autoctona. In particolare per i predatori delle specie aliene - gambero rosso e nutria - molto invasive per gli ecosistemi acquatici della nostra pianura.
Mediante la realizzazione di un vivaio di piante acquatiche autoctone, saremo in grado di creare 9 aree rinaturalizzate lungo i canali, per potenziare la rete ecologica locale. Le prime 4 saranno ultimate nella primavera 2022".

patrizia calzolari

(fonte foto: progetto Life Green4Blue)