Balenottera spiaggiata a Camaiore (LU): eccellente lavoro di recupero

Riceviamo e pubblichiamo un testo che racconta le operazioni messe in atto - e la perfetta sinergia tra i vari enti coinvolti - per recuperare la carcassa di una balenottera spiaggiata a Camaiore (LU)

La carcassa di balenottera (Balaenoptera physalus) - esemplare maschio di circa 18 metri e 30 quintali di peso -, spiaggiata all'altezza dei Bagni 'Moreno' e 'Cavallone' di Lido di Camaiore (LU), è stata recuperata grazie alla perfetta sinergia tra gli enti intervenuti sotto la supervisione della prefettura di Lucca e della direzione marittima di Livorno. Si è così potuto risolvere in brevissimo tempo una situazione che poteva presentare problematiche di carattere igienico sanitario.

Già il 13 gennaio la carcassa galleggiante era stata avvistata di fronte al porto di Livorno - spiega una nota della Capitaneria -, con emissione di avviso urgente di pericolo per i naviganti, e lasciata alla deriva verso un destino ignoto ma, il cambio dei venti e il moto ondoso in aumento, l'hanno portata a spiaggiarsi sulle coste della perla del Tirreno.

Le operazioni hanno coinvolto vigili del fuoco, capitaneria di porto, polizia municipale, servizio veterinario della Asl, balneari, varie ditte specializzate e amministrazione comunale di Camaiore. Tutti hanno messo a disposizione le loro attrezzature per assicurare l'animale alla terraferma con idonee fasce, movimentare la carcassa e procedere al trasporto per il definitivo smaltimento. I tecnici di Sea Ambiente hanno assistito alle operazioni di recupero, collaborando con l'amministrazione comunale e le autorità intervenute per far fronte alle esigenze tecniche particolari che l'evento richiedeva. I preziosi reperti e le informazioni raccolte sull'animale, oltre a confluire nella banca dati del Reparto Ambientale Marino delle Capitanerie di porto presso il Ministero dell'Ambiente, serviranno per gli accertamenti del caso e per interessanti approfondimenti scientifici a cura dei vari Enti specializzati che hanno partecipato alle operazioni, tra cui Arpat Area mare Livorno, CERT dell'Università di Padova, Università di Siena, Istituto Zooprofilattico di Pisa, CETUS e ASL di Viareggio.

Dopo la delimitazione per un raggio di 15 metri intorno al cetaceo, la spiaggia si è trasformata per 4 ore in una sorta di sala operatoria a cielo aperto. Il lavoro di smembramento della carcassa è iniziato verso le 10 di mattina del 16 gennaio per dar modo a tutti i tecnici intervenuti di essere pronti con le loro strumentazioni ad effettuare rilievi morfometrici, necroscopia accurata dell'esemplare, per cercare di valutare lo stato di salute della balenottera nonché le eventuali cause di morte: malattia, denutrizione, attacco da parte di altri pesci. La verità la stabiliranno le analisi dei campioni raccolti dai ricercatori ma per avere i risultati definitivi probabilmente ci vorrà del tempo.

Se in un primo momento pareva certo che i resti potessero venir inviati all'inceneritore di Livorno, successivamente, in accordo con i ricercatori coinvolti nelle operazioni, si è deciso di lasciarli partire verso Padova, dove il Centro ricerche si occuperà di smaltirli in apposite strutture. I costi delle operazioni non dovrebbero essere comunque lontani dai 15-20mila euro già ipotizzati nelle prime ore.

Inoltre è stato possibile, nonostante varie fratture alla colonna vertebrale, recuperare parte dello scheletro del gigante marino: il cranio dovrebbe essere messo a disposizione del Comune di Camaiore e del CETUS che, di comune accordo, lo destineranno poi all'esposizione museale. Questo è un segnale della forte sinergia tra gli organi coinvolti in questa delicata operazione. La rete spiaggiamenti della zona ha saputo affrontare in maniera eccellente un evento di natura eccezionale.


Testo ricevuto da: Stefano Battistini - Ass. EMERGENS - Prato

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