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Giornata del Paesaggio. AIPIN: "avanti con transizione ecologica"

Nonostante la tutela del Paesaggio sia anche inserita nella Costituzione esso è messo in pericolo dal consumo di suolo e da frane, alluvioni e altri fenomeni legati alla crisi climatica 

In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio si torna a parlare del tema della sua tutela e della sua riqualificazione. In particolare l'Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica, A.I.P.I.N, ha speso parole sulla difesa del suolo e sul valore della prevenzione e della transizione ecologica.

“Ricordo che la tutela del Paesaggio è nella Costituzione italiana. - afferma Federico Preti, Presidente Nazionale A.I.P.I.N e docente di Idraulica e Difesa del Suolo dell’Università di Firenze. - Il paesaggio va assolutamente tutelato e riqualificato con opere di Ingegneria Naturalistica non solo per mitigare il rischio idrogeologico, ma anche perché il paesaggio è una risorsa fondamentale per ragioni storico-culturali, ecologiche ed economiche. Basti pensare all’indotto turistico e che il costo per la prevenzione, di alluvioni, siccità è 10 volte inferiore a quello per la ricostruzione”. Da qui l'importanza dell'ingegneria naturalistica che, spiega Preti: “ha finalità anti-erosive, di stabilizzazione, di consolidamento dei versanti, delle sponde d’acqua, però ha anche altre importantissime finalità ecologiche di sostenibilità economica per riqualificare il territorio e dunque per migliorare e valorizzare il paesaggio”.

Nonostante tutti gli sforzi legislativi fatti in difesa del Paesaggio il problema del consumo di suolo è ancora molto diffuso nel nostro Paese, spiegano da A.I.P.I.N. “Pur avendo inserito il Paesaggio in Costituzione, aver aderito a obiettivi/programmi/progetti internazionali e globali, tra Green Deal e Global Goals, non ultima la tanto osteggiata Restoration law, il Paesaggio è ancora vittima di elevati consumi di suolo, frane, alluvioni, desertificazione , tra l’inerzia delle istituzioni e la rivolta delle comunità locali” afferma Flora Vallone, architetto e vice-presidente nazionale di A.I.P.I.N.
Eppure, secondo l'associazione di fronte al degrado ecosistemico, idrologico e la crisi climatica, la transizione ecologica resta “la vera chance che abbiamo: incrementare il capitale naturale e i servizi ecosistemici, reintegrando la Natura nei nostri paesaggi, moltiplicando boschi, foreste urbane, parchi e giardini, tetti verdi, che non solo contrasteranno emissioni climalteranti e isole di calore, ma contestualmente regaleranno salute benessere bellezza e nuove economie” conclude Vallone.

Testo: Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica

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