#VolontariatoProCiv, l'esperienza dell'Associazione Assistenti Sociali per la Protezione Civile

Si è parlato del presente e del futuro dell'associazione iscritta al registro centrale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile durante un evento formativo organizzato dalla sezione marchigiana

Stimolare la comunità degli assistenti sociali portando la cultura del servizio sociale in emergenza. È l'obiettivo racchiuso in un acronimo, A.S.Pro.C., che dal 2015 caratterizza l'impegno della categoria nel vasto e complesso sistema di Protezione Civile. L'Associazione Assistenti Sociali per la Protezione Civile, presieduta a livello nazionale da Monica Forno, è iscritta al registro centrale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile ed è costituita da assistenti sociali regolarmente iscritti al relativo albo professionale.

Sisma 2016
Come ricordato dalla stessa presidente in occasione di un evento formativo organizzato dalla sezione marchigiana, questo gruppo di volontari è stato in grado di dare una grande prova di sé in occasione della fase immediatamente successiva al sisma che, nel 2016, ha colpito il centro Italia. “Circa 7 mesi è durato il nostro intervento in diversi hub - ha ricordato -. In occasione di emergenze che hanno carattere di grandezza ed immediata necessità di mitigazione e di risposta, oltre che di forte imprevedibilità, come assistenti sociali ci occupiamo di dare supporto alle persone e di affiancare i colleghi nei territori colpiti dalle calamità”.

Sul territorio
Ma chi costituisce gli organismi periferici di A.S.Pro.C.? “Gli assistenti sociali che si iscrivono all'associazione e che arrivano almeno al numero di 10 unità, assegnando poi le cariche elettive di presidente, delegati e cassiere. C'è una consolidata sinergia tra i 250 soci in tutta Italia, con i quali ci confrontiamo sull'importanza della formazione, per sapere esattamente cosa fare e come farlo”. Andare in supporto, ha spiegato, significa mettersi a disposizione. “L'intervento di A.S.Pro.C. rientra nella funzione di sanità assieme a quella di medici, infermieri, farmacisti, pediatri, psicologi e via dicendo. La nostra attivazione avviene 72 ore dopo il verificarsi dell'evento calamitoso e sul posto, oltre a fornire supporto ai colleghi spesso colpiti direttamente dall'emergenza, ci occupiamo anche di rilevare i bisogni sociali attraverso una specifica scheda”. Sono 12 le Regioni nelle quali A.S.Pro.C. ha formalizzato la propria presenza, con le Marche ultime arrivate in ordine di tempo ed un gruppo attualmente formato da 18 colleghe donne. “La nostra è una realtà nuova ed è un modo per dimostrare quanto sia importante non solo la formazione ma anche questo aspetto specifico della professione - ha rimarcato la presidente regionale Pina Ferraro -. La pandemia ha velocizzato tutto, facendoci avviare un gruppo di lavoro sull'emergenza che ha raccolto tante adesioni di colleghe e colleghi di varie estrazioni professionali”.

Dovere deontologico
Nel nuovo codice deontologico nazionale degli assistenti sociali entrato in vigore nel giugno 2020, oltre al preambolo incentrato su doveri e responsabilità della professione, c'è uno specifico articolo - il 42 - citato con determinazione dalla stessa Ferraro: “L’assistente sociale mette a disposizione delle autorità competenti la propria professionalità per programmi e interventi diretti al superamento dello stato di crisi in caso di catastrofi o di maxi-emergenze. Nei diversi ambiti in cui opera, o come volontario adeguatamente formato all’interno delle organizzazioni di Protezione Civile, il professionista contribuisce al supporto di persone e comunità e al ripristino delle condizioni di normalità”. “È quindi un dovere deontologico occuparci anche di Protezione Civile” ha ribadito Ferraro. Il futuro? “È esserci, anche per progettare nel momento in cui ci sarà un'emergenza ciò che noi come professionisti saremo capaci di fare. Inoltre, accanto ad un lavoro sulle esercitazioni collegandoci alle altre realtà di Protezione Civile, sarà importante sviluppare una specifica attività di promozione soprattutto per togliere dubbi e perplessità ai nostri colleghi”.

Il racconto
E in occasione del seminario tenutosi nella sede di Giurisprudenza dell'Università di Macerata, Orietta Ragno e Simonetta Cuneo di A.S.Pro.C. Liguria hanno raccontato la propria esperienza del novembre 2016 al fianco degli sfollati. “Per 10 giorni il nostro ufficio e la nostra casa sono stati un container presso il piazzale di un villaggio turistico sulla costa - ha ricordato la delegata Ragno -. Alle 8 del mattino facevamo un briefing per decidere gli interventi della giornata, preparando al termine della stessa report sia per il Dipartimento di Protezione Civile, che per A.S.Pro.C.. Siamo sempre state a disposizione delle colleghe dei Comuni colpiti dal sisma, a volte affiancandole a volte sostituendole essendo persone che avevano vissuto personalmente l'evento. Abbiamo fatto tanti interventi, come quelli nei dormitori dove spesso trovavamo le persone più fragili e a volte già utenti. La nostra presenza era un modo per aiutare a comprendere se c'erano magari altri bisogni e difficoltà”. Perché le persone, ha affermato, in quei contesti hanno bisogno di essere accolte, orientate, sostenute, devono sentire che l'operatore ha il tempo necessario da dedicare a loro.

Modelli operativi
La presidente Cuneo, nel concludere l'attività formativa, ha spiegato come l'equipe andasse in supporto ai servizi sociali locali senza prendere in carico alcuna situazione. “All'epoca non avevamo dotazioni tecniche, mentre oggi A.S.Pro.C. grazie al grande lavoro del direttivo ha partecipato ad un bando per dotarsi di stampanti, scanner, telefonici, walkie talkie, una macchina 4x4 ed un camper da utilizzare anche come ufficio campale. Nel 2016 non avevamo alcun modello operativo minimamente collaudato e sperimentato, ma ce lo siamo costruito sul campo. Oggi, anche grazie a quel lavoro, esistono modelli operativi in emergenza. Non avevamo neanche una scheda di registrazione, né sulle situazioni né sui bisogni rilevati. Oggi ce l'abbiamo”.

Andrea Braconi