Il Capo Dipartimento a Suceava, in Romania, dove è operativo un hub europeo di smistamento dei materiali - fonte: DPC

Emergenza Ucraina e volontariato di protezione civile, intervista a Curcio (DPC)

Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ci ha spiegato com'è organizzato il Sistema e, in particolare il volontariato, di fronte alla grande crisi umanitaria provocata dalla guerra

Nell'emergenza umanitaria provocata dalla guerra in Ucraina il Sistema di Protezione Civile "sta lavorando per offrire la prima accoglienza in modo unito e solidale". Così il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio al quale abbiamo chiesto come il Sistema di Protezione Civile si stia muovendo, in particolare attraverso quella grande risorsa che è il volontariato organizzato, per garantire accoglienza a chi fugge dalla guerra.

Non ci sono numeri certi, ma si parla di oltre due milioni di profughi. Di questi - si legge - circa un milione sarebbero bambini. Pare inoltre che tra loro vi sia un certo numero di minori soli: pur di metterli in salvo i genitori li avrebbero fatti partire senza affidarli a parenti. È possibile fare una stima di quanti profughi arriveranno nel nostro Paese?
Ci troviamo di fronte a una tragedia inedita e imprevista. Fare previsioni è difficile, visto lo scenario in continua evoluzione. L’incremento quotidiano di profughi ucraini è costante, ma ancora gestibile. La maggior parte delle persone arrivano e sono assistite da una sorta di rete familiare pronta ad accoglierle. In ogni caso, stiamo continuando a lavorare per farci trovare pronti qualora i flussi aumentassero.

In caso di aumento consistente degli arrivi come si strutturerà il sistema di prima accoglienza considerato che attualmente le persone giunte in Italia vengono ospitate da famiglie, o in strutture appartenenti alla chiesa o ad associazioni?
I profughi in arrivo in queste ore attraversano molti territori con viaggi lunghi e grandi fatiche. Il Sistema di Protezione Civile sta lavorando per offrire la prima accoglienza in modo unito e solidale. Al momento, i numeri degli ucraini in ingresso in Italia è ancora gestibile, ma in progressivo aumento, ed è destinato ad accelerare. Stiamo lavorando per essere pronti anche a questo: con Ministeri, Prefetture, Regioni, Province Autonome e Enti Locali, stiamo predisponendo un piano modulare, che preveda l’attivazione di ulteriori strutture in grado di ospitare tutti i cittadini che necessiteranno di accoglienza. In questo è fondamentale anche la rete del Terzo Settore, che si sta offrendo con il consueto spirito di abnegazione a supporto dell’emergenza. Stiamo assistendo ad una meravigliosa risposta spontanea degli italiani e questa risorsa non può essere sprecata.

Com'è organizzato il volontariato per affrontare uno scenario di questo genere che ha numeri molto alti e che porta con sé l’atrocità della guerra?
Il nostro volontariato ha al suo interno professionalità che spaziano, tra le altre, dal soccorso all’assistenza sanitaria, dalle telecomunicazioni all’allestimento delle aree di accoglienza. A seconda delle esigenze siamo pronti ad attivare professionalità specifiche, utili per gestire al meglio un’emergenza come questa. 

Quali componenti specialistiche sono state attivate (psicologi, farmacisti, assistenti sociali, ecc.)?
Come già detto, il Dipartimento può contare su un volontariato specializzato e pronto per ogni tipo di emergenza. Proprio per questo, negli scorsi giorni sono state attivate alcune Associazioni in grado di dare il giusto supporto anche tecnico. 
Naturalmente penso alla Croce Rossa Italiana, che si è messa subito a disposizione del Sistema, ma anche all’Associazione Nazionale Coordinamento Farmacisti Volontari per la Protezione Civile, a CIVES - Coordinamento Infermieri Volontari Emergenza Sanitaria e AMFE - Associazione Nazionale Medici di Famiglia Volontari per le Emergenze. Associazioni di taglio medico, che stanno offrendo le proprie competenze nella raccolta e nello smistamento dei medicinali per la popolazione ucraina.

Dove e come operano in questo momento?
Prevalentemente nel polo logistico di Avezzano, dove volontari e operatori di protezione civile sono al lavoro per coordinare l’invio di farmaci e di beni di prima necessità verso il confine con l’Ucraina. Gli aiuti, reperiti grazie al supporto delle Regioni e Province Autonome italiane, vengono consegnati dall’Italia in Romania, a Suceava, polo logistico individuato dal Meccanismo Europeo di Protezione Civile, e comprendono medicinali, guanti monouso, siringhe, aghi, garze, cannule, antidolorifici, disinfettanti, kit di primo soccorso e materiali elettromedicali come ventilatori polmonari, incubatrici, defibrillatori, apparecchi radiografici mobili, apparecchi per anestesia, maschere per ossigeno, sistemi trasfusionali, barelle. Ma non solo, il volontariato di protezione civile è anche attivo per il trasporto di questi convogli, penso per esempio all’Associazione Nazionale Alpini, associazione attivata dal Dipartimento per il trasporto delle ambulanze richieste dall’Ucraina. 

Se i numeri sui minori sono reali, come ci si prepara ad accoglierli – compresi quelli arrivati ‘da soli’ senza genitori o parenti - com'è attrezzato e che ruolo gioca il volontariato di protezione civile?
Chiaramente non si può ancora fare una stima e prevedere in modo certo cosa succederà. Sarà importante dare una risposta sinergica all’emergenza, per questo ho nominato il Prefetto Francesca Ferrandino come Commissario delegato per il coordinamento delle misure e delle procedure finalizzate alle attività di assistenza nei confronti dei minori non accompagnati.
I numeri già oggi ci dicono che i minori rappresentano una percentuale importante degli ucraini entrati in Italia. Parliamo di minori che hanno vissuto momenti difficili, per i quali associazioni come Psicologi per i popoli possono essere di grande supporto. Poi c’è il tema dell’inserimento scolastico, su cui stiamo lavorando con il Ministero dell’Istruzione.

A questo proposito, per quanto riguarda i bambini in età scolare che frequenteranno le scuole italiane quali sono le indicazioni per le vaccinazioni obbligatorie per l’accesso a scuola?
Al momento non sono previste deroghe alle vaccinazioni, il Ministero della Salute ha diffuso una circolare che allerta le Aziende Sanitarie Locali di tutta Italia. A tutti coloro che arriveranno sul nostro territorio verrà offerta la possibilità di vaccinarsi: garantiremo loro tutte le sicurezze necessarie anche in tema di sanità. Dalla vaccinazione anti Covid-19, al pacchetto base di vaccinazioni previste sul nostro territorio. 

Luca Calzolari