Fonte Ogs

Gli effetti dei terremoti mappati dai volontari: l'esperimento di PC Fvg e Ogs

Pubblicati sull’International Journal of Disaster Risk Reduction i risultati dello studio che da più di 5 anni coinvolge i volontari di protezione civile nel censimento dei dati sulla percezione e danneggiamento post evento sismico

Mappare i terremoti in modo capillare sul territorio. È quanto fatto dai volontari della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia opportunamente formati e dislocati nei 215 Comuni della regione all'interno di un progetto che dura ormai da 5 anni che coinvolge la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs). È stata infatti sviluppata una procedura per il rapido censimento di dati sul livello di percezione e danneggiamento nell’immediato post-evento sismico utilizzando un approccio di crowdsourcing.

Come funziona
Quando gli strumenti di monitoraggio inviano una notifica di evento sismico, i volontari compilano rapidamente un questionario descrivendo l'impatto dell'evento nel loro Comune. I dati vengono analizzati nelle 2 ore successive all’evento e i risultati vengono sintetizzati in una mappa di impatto sismico che mostra in modo semplificato l'effetto del terremoto su tutto il territorio. Questo risponde alla prima esigenza delle autorità di protezione civile dopo un terremoto, cioè quella di identificare le aree più gravemente colpite per organizzare l’intervento delle squadre di soccorso e salvare quante più vite possibili. Informazioni cruciali che permettono di definire l’estensione dell’area colpita e l’entità del sisma vengono ottenute grazie agli strumenti che monitorano costantemente la sismicità del territorio, ma la collaborazione dei cittadini è diventata sempre più importante per supportare le attività della Protezione civile.

Lo studio
In 5 anni sono stati raccolti più di 1800 questionari e valutate le risposte per una ventina di eventi sismici e i risultati sono stati oggi pubblicati sulla rivista scientifica “International Journal of Disaster Risk Reduction”. “Abbiamo visto come le informazioni fornite dai soggetti direttamente interessati da un evento sismico relative ad osservazioni dirette completino quelle disponibili, pochi minuti dopo l’evento, tramite i sistemi di allerta, consentendo di verificarne, laddove coincidenti, la validità” spiega Alessandro Rebez, ricercatore di Ogs e coordinatore del progetto. “La professionalità e la generosità dei volontari dei gruppi comunali di Protezione civile si rivela ancora una volta una marcia in più per il sistema regionale di protezione civile, che grazie alla sinergia con Ogs può contribuire al miglioramento delle conoscenze scientifiche in campo sismico e nel contempo ad implementare la resilienza delle comunità ove i volontari operano, diffondendo la conoscenza dei rischi e le procedure di emergenza e autoprotezione necessarie a ridurne l’impatto” dichiara il vicepresidente e assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi.

Red/cb
(Fonte: Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale - Ogs)