Il monte bianco e i suoi ghiacciai. Fonte: Legambiente

Il manifesto europeo dei ghiacciai

L’obiettivo è quello di implementare azioni comuni per garantire un futuro sostenibile per i ghiacciai e per le comunità che da essi dipendono

CAI, Comitato Glaciologico Italiano CIPRA Italia, EUMA (l’Unione Europea delle Associazioni di Alpinismo) e Legambiente, hanno presentato insieme a un network di 60 firmatari tra ONG, enti di ricerca, aree protette e altre organizzazioni di diversi paesi, il Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai e per le risorse connesse.

L’Obiettivo è quello di implementare azioni comuni per garantire un futuro sostenibile per i ghiacciai e per le comunità che da essi dipendono, il tutto attraverso un’azione partecipata e condivisa tra le aree transfrontaliere che condividono le stesse condizioni geomorfologiche ed unità ecologiche funzionali.

Due i punti fondamentali: la riduzione delle emissioni di gas serra limitando il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e più azioni di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai. In particolare, queste ultime si articolano su otto azioni comuni, 4 a livello europeo e 4 a livello generale, di cui si fanno portavoce le associazioni promotrici e i soggetti firmatari. Tutti uniti nel ribadire l’importanza di avviare una governance europea per tutelare e difendere la criosfera, che comprende ghiacciai, calotte glaciali, neve, ghiaccio marino e permafrost, insieme alle aree periglaciali e proglaciali e che rappresentano una delle componenti più sensibili dell’ambiente terrestre.

La riduzione delle emissioni 

Riducendo le emissioni, gli scienziati stimano che si potrebbero salvare i ghiacciai in almeno ⅔ tra i siti del patrimonio mondiale. In alcune zone, come ad esempio l’Himalaya, fino al 40% del ghiaccio regionale potrebbe essere preservato, e alcune aree glaciali potrebbero addirittura iniziare una lenta ricrescita tra il 2100 e il 2300.

La situazione attuale

Dall’Everest al Monte Bianco, la cima più alta d’Europa, la crisi climatica corre veloce tra i ghiacciai di tutte le vette. I dati messi in fila da Legambiente, incrociando diversi studi internazionali, e riassunti nel dossier dal titolo “Sos ghiacciai: un passato e un futuro da proteggere” che l’associazione ambientalista diffonde oggi, parlano chiaro: dal 2000 al 2023 la maggiore perdita relativa di ghiaccio si è verificata nelle regioni con una piccola area glaciale (cioè minore di 15.000 km²). Passando ai ghiacciai alpini, ad oggi si registra la perdita di almeno un terzo della massa e con l’incremento delle temperature previsto entro il 2050 tutti i corpi glaciali al di sotto dei 3500 metri di quota saranno scomparsi. 

 

RED/MT

Fonte: Legambiente