I sopralluoghi di ieri in Romagna (fonte: Regione Emilia-Romagna)

Alluvione, Fabrizio Curcio in Romagna: "risposte da dare subito"

Ieri il neo commissario alla ricostruzione dei territori colpiti dall'alluvione ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone colpite delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Con lui il presidente regionale Michele de Pascale

Servono risposte da dare a una cittadinanza che in alcuni casi è stanca e impaurita. E queste risposte devono arrivare subito. Fabrizio Curcio, neo Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, ha mandato questo messaggio ieri in Romagna, dove ha partecipato al primo incontro pubblico insieme al presidente regionale Michele de Pascale.
La giornata ha visto il commissario compiere una serie di sopralluoghi nelle zone più colpite tra le province di Ravenna e Forlì-Cesena: da Faenza a Cesena, passando per Modigliana e Sant’Agata sul Santerno, per chiudere a Forlì.

Riflettere senza fermare nulla
“Dobbiamo farci vedere come siamo, ovvero coesi, con un obiettivo comune, e mettere in fila le azioni che possiamo fare subito, nel medio termine e in termini più lunghi, come le opere infrastrutturali”, ha affermato Curcio  durante il punto stampa a Faenza, dove era accompagnato dal sindaco Massimo Isola, dalla sottosegretaria con delega alla Protezione civile Emanuela Rontini e dagli amministratori della provincia.
Curcio ha confermato la “riflessione” che verrà condotta sui piani speciali varati dal predecessore Francesco Paolo Figliuolo senza, assicura, fermare nulla.

Necessità di risposte soddisfacenti
Sulla necessità di iniziare a realizzare le opere subito è stato concorde anche de Pascale. “È giusta e corretta la logica dei piani di lungo periodo, ma i cittadini si chiedono cosa stiamo facendo di urgente per mettere in sicurezza quel determinato fiume di fronte a un evento simile a quello che ci ha colpito negli ultimi due anni”. A questa domanda, ammette il governatore, “non siamo riusciti a dare risposte che i cittadini abbiano ritenuto soddisfacenti. Faccio fatica a contraddirli”. L'obiettivo, a proposito dei piani speciali, “è presentare in poco tempo un piano di interventi reali, concreti e fattibili”.

Il programma della giornata
A Faenza, dopo l’incontro in Municipio, sono seguiti i sopralluoghi di Curcio in via Cimatti (confluenza tra torrente Marzeno e fiume Lamone), al Ponte delle Grazie e all’adiacente ponte Bailey, nella zona di via Sarna, in via San Martino e via Sbirra.
Tappa successiva Modigliana (FC), il paese delle 6.962 frane, dove Curcio si è recato al ponte di Ca’ Stronchino. Altro sopralluogo a Sant’Agata sul Santerno, nel ravennate, unico comune che ha avuto il 100% di edifici pubblici alluvionati, con visita al ponte ferroviario da demolire.
È seguita poi la tappa a Cesena, per una visita al cantiere del torrente Pisciatello insieme al sindaco, Enzo Lattuca, in località Case Castagnoli. Qui, durante l’alluvione del 16-17 maggio 2023, una cinquantina circa di fabbricati del quartiere Madonna del Fuoco si sono allagati per tracimazione dall’argine destro del corso d’acqua.
La giornata è terminata con un incontro a Forlì, nella sede della Provincia, con il sindaco, Gian Luca Zattini, il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, e tutti i sindaci della Provincia. Presenti anche quiil presidente della Regione de Pascale la sottosegretaria alla Presidenza Rontini.

Tema risorse
Sull'argomento della disponibilità o meno delle risorse per la ricostruzione Curcio è stato netto: “Alcune volte il dibattito sulle risorse è quasi fuorviante. Abbiamo cose urgenti che si possono fare anche con le risorse date. Ad esempio sugli indennizzi abbiamo più risorse di quelle che riusciamo ad erogare. Credo che dobbiamo fare i passi giusti con le risorse che si hanno”. 
Sulla stima dei danni, la linea del commissario è quella di vedere mano mano se le risorse disponibili, che definisce “importanti”, siano sufficienti. “Sappiamo che alcune realizzazioni hanno bisogno di risorse pluriennali. Potremmo avere tutte le risorse immaginabili, ma non abbiamo neppure la capacità operativa e tecnica per spenderle”.

Nell'avvio di una nuova fase del post-alluvione, l'uomo scelto dal Governo si è dimostrato attento a porsi nel solco del predecessore Francesco Paolo Figliuolo. L'idea è quella di “partire dal territorio, ma non è che si parte, qui si continua”. Occorre “capire se quanto fatto fino ad adesso ha dei margini di miglioramento, in alcuni casi sicuramente sì, partendo dalle richieste del territorio. Il confronto deve essere laico, schietto, diretto sulle cose che si possono fare subito, le cose che hanno necessità invece di strumenti normativi per essere migliorate e sulle cose che riguardano situazioni più ampie". 

Red/la
Fonte: Agenzia Dire, Regione Emilia-Romagna