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Casamicciola, la nuova sala di controllo permanente di protezione civile

La commissaria prefettizia, Simonetta Calcaterra, spiega come funzionerà, dove e quando sarà attivata la Sala operativa di Controllo permanente di Casamicciola Terme per la quale si lavora ad un nuovo piano di evacuazione

In occasione della presentazione del Piano degli interventi di somma urgenza e dell'Ordinanza che avvia i primi lavori di riduzione del rischio residuo sull'isola di Ischia, lo scorso 26 dicembre, la Commissaria prefettizia del comune di Casamicciola, Simonetta Calcaterra, a sua volta aveva annunciato anche l’allestimento di una Sala operativa di Controllo permanente di protezione civile del Comune di Casamicciola Terme. Un'operazione introdotta dall'ordinanza del Capo del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, la numero 954 del 24 dicembre 2022. Abbiamo intervistato Calcaterra per capire quando, dove sorgerà e quale sarà il suo funzionamento.

Dove sorgerà la sala operativa?
La Sala verrà allestita presso la sede del Comune di Casamicciola che ospita anche il COC (Centro Operativo Comunale) in un locale che abbiamo individuato per poter posizionare la strumentazione necessaria che i presidianti dovranno controllare.

Chi lavorerà nella struttura?
Sono quattro i presidianti che il Dipartimento protezione civile ha autorizzato a reclutare da parte del Comune di Casamicciola tra i tecnici del posto che verranno impegnati proprio per il monitoraggio dei punti più fragili del territorio, per il monitoraggio dei radar posizionati dall'Università di Firenze dal Dipartimento protezione civile sia sul fronte di frana del monte Epomeo, sia su un costone a rischio che si affaccia sulla ex strada statale 270. I monitor avranno a disposizione anche i dati del pluviometro installato e tutte le informazioni che il Dipartimento di Protezione Civile della regione Campania invia mediante allerta meteo. 

Il centro di controllo sarà sempre aperto?
Il presidio, una volta attivato, sarà sempre operativo. Ovviamente nel caso di allerta meteo ci sarà un'attenzione maggiore nel monitoraggio di questi dati, nel momento in cui non c'è allerta meteo i presidianti, essendo reclutati tra i professionisti in ambito tecnico, geologico del posto, potranno contribuire allo studio e al monitoraggio del territorio per vedere cosa sta avvenendo nei punti più critici anche in ragione dei lavori di messa in sicurezza che nel frattempo si avvieranno. I presidianti si dovranno alternare per garantire la copertura del servizio 24 ore su 24. 

Che tipo di strumentazione sarà presente nella Sala operativa di controllo?
Avremo quattro schermi collegati a quattro notebook, un router con una scheda sim di gestore diverso rispetto a quello che utilizza il Comune, di modo che se per motivi di calamità dovessero non funzionare le linee del Comune c'è una linea alternativaa, e c'è un gruppo Ups per lo stesso motivo, cioè che se dovesse saltare l'energia elettrica per un guasto, c'è un gruppo che consente l'autonomia energetica. E poi ci saranno delle telecamere posizionate sui punti più sensibili del territorio, quelli che normalmente si allagano, o che possono creare difficoltà, per aver la cortezza oltre che dei dati dei radar anche della situazione del territorio. 

Cosa avverrà se il presidio rileverà una situazione di pericolo per i cittadini? 
In questo caso, secondo un piano speditivo di protezione civile la cui stesura abbiamo affidato a uno studio di esperti toscano, nel momento in cui i dati lasceranno interpretare un segnale di allarme si dovrà procedere a un'evacuazione. Il piano di protezione civile speditivo dovrà prevedere le modalità con le quali l'evacuazione dovrà avvenire, bisognerà anche fare delle esercitazioni in modo tale che i cittadini siano informati ed esercitati a mettere in pratica l'evacuazione. Non è escluso infatti che ci possa essere questa eventualità durante la notte e la popolazione deve essere formata e informata sul da farsi: su quali sono i punti di raccolta, come si arriva in questi punti, in quale ricovero verrà ospitata. C'è tutta una serie di modalità di misure di protezione civile sulle quali stiamo lavorando.

Quando sarà pronto il presidio?
Ci auguriamo nell'arco di un mese di allestire la sala e di un mese e mezzo di essere pronti anche con la cittadinanza per mettere in pratica il sistema.

Che costi avrà la nuova struttura?
I costi si aggirano intorno ai 15mila euro, la strumentazione della sala di controllo è presa a noleggio perché ci auguriamo che nel momento in cui tutti gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico saranno completati non dovrà occorrere più il presidio perché significherà che il territorio è messo in sicurezza. 

Oggi, giovedì 2 febbraio, sull'isola si stanno svolgendo i sopralluoghi dei tecnici della struttura commissariale sulla zona rossa, a che servono?
Abbiamo necessità di modificare e aggiornare la perimetrazione della zona rossa man mano che si sviluppano gli interventi, quindi ci auguriamo che la zona interdetta alle abitazioni si possa ridurre sempre di più di modo che il disagio che stanno provando i 400 abitanti allontanati dalle proprie case possa progressivamente diminuire, man mano che i lavori di messa in sicurezza si completano e rendono sicure zone che al momento non lo sono. 

Per quanto riguarda la circolazione stradale sull'isola ci sono novità?
La circolazione sta tornando nella norma, lunedì prossimo, 6 febbraio, si aprirà un tratto al momento interdetto che costringe un senso unico alternato sulla ex strada statale 270. Questo passo fluidificherà la viabilità sull'isola perché è una via di collegamento con gli altri Comuni di Ischia. Quindi l'apertura di questa strada creerà miglioramenti per tutti gli abitanti dell'isola non solo per chi vive a Casamicciola. 

Poi partiranno i lavori urgenti.
Nell'arco di questo mese dovrebbero partire gli interventi di sicurezza che sono stati finanziati con la conversione del decreto legge del 3 dicembre e che quindi, avendo avuto copertura finanziaria, possono avere inizio. Si dovrebbe intervenire anche sul porto, è in corso la riunione tecnica proprio per stabilire gli step di avanzamento, perché questa è un'altra criticità molto importante che riguarda l'isola intera perché si tratta di uno scalo commerciale che serve anche ai comuni limitrofi. Nel porto a causa del dilavamento dei fanghi che dalla montagna sono arrivati al mare il fondale si è alzato e quindi le navi hanno difficoltà nelle manovre e sono interrotti i rapporti commerciali. Anche il porto turistico è nella stessa situazione e l'intervento di dragaggio è tra gli interventi urgenti.

Claudia Balbi