#RiformaProciv, Dellantonio, CNSAS: "La nuova legge favorisce l'operatività sul campo"

Di nuovo la parola al volontariato: oggi Maurizio Dellantonio presidente del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) risponde alle nostre domande sulla legge di riordino del sistema di protezione civile

Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è una delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile: cosa significa in termini di operatività e di responsabilità avere questo ruolo?
"Il Soccorso Alpino e Speleologico è per sua natura una delle realtà che lo Stato mette in campo per fronteggiare particolari emergenze di protezione civile. Il CNSAS ha specifiche competenze tecniche, mezzi e professionalità dedicate al soccorso delle persone in pericolo dove l'ambiente è impervio. In montagna, in grotta, nelle forre. In tutti quei posti dove è la natura a scandire le regole - e a volte i pericoli - delle attività umane.
Il Soccorso Alpino e Speleologico partecipa, nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, al Comitato Operativo che assicura il coordinamento dell'attività di emergenza secondo quanto disposto dalle leggi di settore.
Per il Soccorso Alpino l'attività di protezione civile comporta la disponibilità H24 / 365 giorni all'anno di squadre pronte a muoversi, già attrezzate e in grado di essere autosufficienti per diversi giorni. Siamo uno dei pochi Corpi che ha al proprio interno un notevole numero di medici e infermieri in grado di operare dove l'ambiente è estremo e tutti i nostri tecnici hanno una preparazione sanitaria. Questo sicuramente, nei contesti di maxi emergenza fa la differenza".


Il servizio nazionale della protezione civile sta per dotarsi di una nuova legge di riordino: secondo Lei era necessaria questa riorganizzazione normativa?
"La nuova legge raggruppa tutto l'impianto legislativo vigente e chiarisce meglio la normativa sulla protezione civile: il decreto legislativo approvato ha oltre cento articoli, e diventerà il punto di riferimento per l'applicazione delle norme di settore. Le specificità del CNSAS, molto particolari e riconosciute da svariate leggi dello Stato, dovevano essere preservate e, se possibile, ampliate e chiarite. E' avvenuto proprio questo.
Sicuramente era necessario iniziare un profondo iter di semplificazione e riforma del settore: proprio per la sua natura prettamente 'operativa' e sociale, il volontariato (specialmente quello professionale, come nel caso del CNSAS) e l'impegno civile hanno bisogno dallo Stato di norme semplici, rapide, chiare. Il nuovo testo ha l'innegabile vantaggio di andare in questa direzione, oltre a chiarire molti aspetti della parte 'amministrativa' delle organizzazioni di protezione civile. Il Governo ha fatto un buon lavoro, che dovrà però proseguire anche nella fase degli ulteriori decreti attuativi".


Quali erano a suo avviso, nell'impianto generale della vigente legge, le principali criticità da risolvere?
"La passata normativa era molto complessa e poneva in generale alcuni vincoli all'operatività delle organizzazioni di protezione civile. Oggi in un'Italia, dove le grandi emergenze richiedono anche dal volontariato risposte 'professionali', serviva ammodernare e semplificare il quadro normativo e dare anche maggiore organizzazione ad un settore sano ma molto variegato, quello dell'associazionismo".


E quali le istanze specifiche cui il CNSAS teneva in modo particolare?
"Tenevamo particolarmente al riconoscimento della nostra particolare natura, dove il volontariato va inteso come scelta volontaria di mettere le proprie abilità professionali nel soccorso a disposizione del prossimo, non come un'erronea semplificazione delle nostre peculiarità. Il Soccorso Alpino è in qualche modo 'speciale e specifico', un unicum difficilmente assimilabile ad un'associazione di volontariato. Ha compiti troppo specifici e insostituibili, talvolta di natura esclusiva. E' per questo che lo Stato, fin dagli anni '60, ha sempre inserito il CNSAS in normative e leggi studiate ad hoc, con soluzioni legislative pesate sulle esigenze di interventi sempre 'al limite', dove la specializzazione è per forza estrema.
Il corpus di leggi che oggi governa l'operato del CNSAS resta in vigore, ribadendo l'affidamento al Soccorso Alpino del coordinamento delle operazioni di soccorso dove l'ambiente è montano, ipogeo e impervio".


"E la nuova legge e i relativi decreti attuativi sciolgono questi nodi?

Molte questioni sono ancora da approfondire, e troveranno risposta nei numerosi decreti attuativi in via di definizione. Sul campo l'operatività comunque non potrà che trarre vantaggio dal nuovo decreto: la collaborazione fra realtà diverse è peraltro già a buoni livelli".


Il volontariato nel nostro Paese è un pilastro fondamentale del sistema di protezione civile: questa legge (e le novità che introduce in termini di organizzazione e ruolo), secondo Lei ne riconosce nella giusta misura il valore e la funzione sociale?
"Sicuramente siamo nella giusta direzione. Il Governo e i Ministri, con alcuni dei quali è nato un interessante confronto propositivo, hanno ben lavorato per dare organicità e assetto al moderno volontariato. Si veda la recente riforma del Terzo Settore. E' il segno di un'Italia più "europea" e moderna, dove l'impegno sociale è premiato e incentivato".

Da ultimo, sviluppare la resilienza delle comunità e dei singoli cittadini è obiettivo fondamentale per un Paese come il nostro continuamente colpito da calamità ed emergenze di protezione civile: come concorre il volontariato CNSAS a questa importante funzione?

"La resilienza rende i cittadini attori del loro presente e del loro futuro: rispondere con forza alle calamità, in prima persona, è alla base del volontariato. L'impegno sociale crea un circolo virtuoso, di benessere sociale... e a volte economico. Le regioni dove c'è più volontariato sono infatti le più operose e sviluppate, dove l'economia fa da traino anche per i territori vicini. Essere Cittadini vuol dire anche questo: spendersi in prima persona per il prossimo, consapevoli che l'impegno personale è la migliore garanzia per il futuro della comunità".

patrizia calzolari
@pakal_1