Fonte: Soccorso alpino e speleologico

Il 2024 del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico

Il Cnsas ha effettuato 12063 missioni di soccorso, portando assistenza a 11789 persone

Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha presentato il report delle attività di soccorso svolte nel 2024. 

Nel corso dell’anno appena trascorso, il CNSAS ha effettuato 12063 missioni di soccorso, portando assistenza a 11789 persone.  Si tratta di livelli molto elevati, in linea con gli ultimi due anni. In particolare sono stati 42589 i tecnici volontari coinvolti.

Il dato conferma la stabilizzazione dei numeri su livelli molto elevati, in linea con gli ultimi due anni, con 42589 tecnici volontari coinvolti. Le principali cause degli interventi rimangono sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti. Si va dalla caduta o scivolata (43,2%), all'incapacità durante l’attività svolta (26,5%) e al malore (12,7%). In ordine di frequenza seguono poi altre cause (9,6%), maltempo (4,1%), frane (1,3%), eventi valanghivi (0,7%) e shock anafilattico (0,4%).

Per quanto riguarda lo stato fisico delle persone coinvolte, sono 466 le persone decedute e 1431 i feriti gravi. 4187 gli illesi e 118 i dispersi. L’identikit della persona soccorsa e, anche quest’anno, un uomo italiano tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo una caduta durante un’escursione nel mese di agosto, che si conferma il periodo con il maggior numero di interventi (18%). Infatti, quasi la metà degli interventi si concentra nei mesi estivi: luglio (14,4%), agosto e settembre (8,6%), in linea con le principali attività outdoor praticate durante la stagione calda. La disciplina che si conferma come principale causa di incidenti è l’escursionismo, con il 44,3% dei casi

Il confronto con gli anni precedenti



Nel triennio 2022–2024 si registra un andamento stabile e costantemente elevato del numero complessivo di missioni di soccorso effettuate dal CNSAS 
Dopo il picco del 2023, con 12349 missioni, il 2024 si attesta su 12063 missioni, un dato in linea con quello dell’anno precedente.

“L’analisi conferma una pressione costante sul sistema di soccorso in montagna, con numeri che evidenziano quanto sia necessaria una costante attività di prevenzione, sensibilizzazione e formazione per ridurre i rischi e limitare gli incidenti.”, notano gli autori del report. 

RED/MT

Fonte: Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico